Il linguaggio violento è esso stesso violenza poiché infligge dolore.
Noi siamo le parole che usiamo.
Un nuovo appuntamento per discutere di linguaggio violento e sessista con Graziella Priulla autrice di
Parole tossiche. Cronache di ordinario sessismo
In ogni ambito della vita sociale, pubblica o privata, ci esprimiamo comunemente con le parole di una cultura razzista, omofoba e sessista che amplifica la pancia del paese e che nessuna
political correctness riesce a debellare. E' solo lo specchio della volgarità diffusa o esiste un rapporto circolare per cui parole, pensiero e azione si rafforzano a vicenda?
Priulla segue le tracce del turpiloquio per accedere alle zone d'ombra della società e far luce sui nodi irrisolti del rapporto fra generi.
Tutt'altro che inerti, le parole definiscono il contesto in cui viviamo e rivestono un ruolo decisivo nella costruzione delle soggettività individuali e dell'identità collettiva., contribuendo a creare le fondamenta sulle quali erigere situazioni di disparità e prevaricazione nella vita quotidiana.
Il rimedio non è dunque il galateo, ma una pratica quotidiana del dissenso e un recupero dell'uso consapevole della lingua come portatrice di significati.
Il 20 novembre alle 18.00.
Le Storie Libreria bistrot
via Rocco Giulio 37
Roma (traversa di via Ostiense)