giovedì 5 maggio 2016

Basta essere donna?


E’ con grande soddisfazione che stiamo assistendo alla campagna elettore di molte candidate sostenute caldamente dai loro compagni di partito che proprio in quanto donne vengono presentate come portatrici di differenze e di pratiche positivamente diverse.

Gli stessi dirigenti maschi che non ritenevano che una donna con bambini piccoli potesse fare la consigliera o che hanno sempre considerato le nostre rivendicazioni con sufficienza se non a volte anche con una certa volgare aggressività e che infastiditi ci liquidavano lasciando intendere che non dovevamo disturbare il manovratore, hanno capito finalmente che le donne possono fare la differenza.

La cultura paritaria, la solidarietà sociale, la lotta alle discriminazioni, alla violenza di genere sembrano essere diventati valori condivisi e non più negoziabili.

Non basta però essere donna per essere portatrici di una visione altra che sappia incidere veramente in maniera diversa nelle scelte con una reale politica di genere.

Non basta essere donna essere portatrice della cultura del rispetto riconoscendo la ricchezza delle differenze affermando il diritto alla parità di genere, alla libertà e alla dignità delle donne

Non basta essere donne per tutelare i diritti delle donne e la loro integrazione sociale e
lavorativa·
Non basta essere donne per promuovere azioni positive volte all’affermazione delle pari
opportunità nel mondo politico, sociale e culturale.

Troppe volte abbiamo visto coscienze svegliarsi solo nelle grandi occasioni, ascoltato discorsi di circostanza senza alcuna base di solida pratica quotidiana. Siamo dell’idea che le donne devono cambiare la politica e non permettere che la politica cambi loro. Ma troppo spesso purtroppo abbiamo visto come l’essere donna non ha portato alcuna differenza.

Troppe volte noi come associazione siamo state chiamate a organizzate “Giornate” in cui ci siamo rese conto che eravamo utili solo a garantire la bontà dell’iniziativa.

E allora non vorremmo che il valore donna fosse come il vestito buono, utile per fare bella figura nelle grandi occasioni ma poi rimesso nell’armadio in attesa di essere sfoggiato di nuovo.

Come si dice….Passata la festa gabbato lu santo.

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